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ANDREA BENETTI - Astrattismo delle origini

Giovedì 25 giugno (fino al 18 luglio) sarà inaugurato a Lecce, presso il Castello Carlo V, il progetto artistico “Astrattismo delle origini”, una mostra con 25 opere su tela di Andrea Benetti, artista conosciuto a livello internazionale e autore del Manifesto dell’Arte Neorupestre, presentato alla 53. Biennale di Venezia e la presentazione dell'ope Andrea Benetti - Arte Contemporanea
11 июня 2015

Giovedì 25 giugno (fino al 18 luglio) sarà inaugurato a Lecce, presso il Castello Carlo V, il progetto artistico “Astrattismo delle origini”, una mostra con 25 opere su tela di Andrea Benetti, artista conosciuto a livello internazionale e autore del Manifesto dell’Arte Neorupestre, presentato alla 53. Biennale di Venezia e la presentazione dell'opera di videoarte “essentia”.

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Il progetto intitolata “Astrattismo delle origini” promosso e patrocinato dal Comune di Lecce e dall'Associazione Culturale Italian Art Promotion è curato dal professor Toti Carpentieri. È composto da una mostra di pittura Neorupestre di Andrea Benetti, ispirata all'astrattismo delle origini e la presentazione dell'opera di videoarte intitolata “essentia”, prodotta da Basmati Film e realizzata da Andrea Benetti, Audrey Coianiz e Saul Saguatti, con la musica di Frank Nemola e Andrea Benetti. L'opera di videoarte è già stata presentata in anteprima ad aprile, all'interno della mostra di Andrea Benetti allestita alla Camera dei Deputati.

“Astrattismo delle origini” nasce dalla ricerca creativa di Andrea Benetti, che convogliando la propria esperienza nel progetto, unendo la pittura alla musica ed alla videoarte, mescolando sensazioni visive ed acustiche, crea un ponte ideale tra le origini dell'uomo e la contemporaneità, focalizzando l'attenzione sull'odierno modo di comunicare, basato su iconografie e teso ad estremizzare le semplificazioni, quasi fosse un ritorno alle origini. Salta agli occhi l'analogia alla base del progetto, che evidenzia come i più diffusi dispositivi di comunicazione e svago, in uso su larga scala nella società contemporanea, interagiscano principalmente sull'uomo attraverso l'uso dei due sensi, che fungono da percettori di immagini e di suoni, ovvero la vista e l'udito. Televisione, internet, videotelefono, computer palmari sono ormai mezzi di fruizione di massa con cui percepiamo e trasmettiamo la realtà o l'illusione di essa, proprio attraverso quei due sensi. Ecco allora che mediante una trasfigurazione e rivisitazione ideale, realizzata da Andrea Benetti, con la preziosa partecipazione di Audrey Coianiz, Frank Nemola e Saul Saguatti, tra l'onirico ed il reale simbolicamente rivivono i colori ed i suoni delle origini; quei colori e quei suoni che i nostri antenati, agli albori dell'umanità, per la prima volta scoprivano ed utilizzavano per comunicare col mondo. Andrea Benetti, ideatore del “Manifesto dell'arte Neorupestre”, che ha presentato alla 53. Biennale di Venezia, da parecchi anni volge la propria ricerca sulla pittura Rupestre, rendendole omaggio con opere che la rivisitano e la trasfigurano. Egli parte dal concetto che nella pittura Rupestre erano già contenute tutte le future vie della pittura, tra cui il figurativo, l'astrattismo, il simbolismo ed il concettuale. Usando la tela come supporto, le sue opere sono formate da bassorilievi realizzati col fondo gesso ad emulare simbolicamente le sporgenze delle pareti rocciose; il bassorilievo è successivamente anticato con sostanze naturali (caffè, hennè, cacao, curcuma,ecc.) e reso simile cromaticamente a vari minerali, per poi passare alla fase finale, in cui entrano in gioco i colori ad olio.







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